Dipendenze
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Sulle Opere
Nella mostra “Se7en Heaven – Dal Tormento all’Estasi”, tenutasi presso la Sala Monteleone nella sede del Consiglio Regionale della Calabria, Minoliti tratta il delicato tema delle dipendenze e ossessioni.
Una dipendenza è un’alterazione del comportamento che da comune abitudine diventa una condizione patologica, insinuandosi nel cervello in modo subdolo, senza la possibilità di scegliere se farla entrare o meno. L’individuo dipendente, infatti, tende a perdere la capacità di controllo sull’abitudine.
Ed è proprio questa assenza di controllo “in ingresso” e le conseguenti irrefrenabili compulsioni, nonostante una piena consapevolezza di se, che hanno portato l’artista a creare l’opera “Leggere attentamente il bugiardino”.
Una testa ricoperta interamente da una vasta gamma di pillole con in bocca un antibiotico, pronto ad essere ingerito, rappresenta l’ipocondria.
Il titolo stesso vuole essere esplicativo e provocatorio, mettendo in risalto la parola “attentamente”.
Infatti i soggetti ipocondriaci sono caratterizzati da una costante apprensione per la propria condizione e dall’ansiosa o addirittura ossessiva tendenza a sopravvalutare ogni minimo disturbo.
“Bluff” è un’opera che vuole rappresentare il gioco d’azzardo patologico, un vero e proprio inganno per il cervello.
Una carta da poker conficcata in un cervello che sanguina potrebbe apparire un’immagine troppo cruenta agli occhi dell’osservatore, ma nulla è se paragonata ai danni psicologici ed economici che può provocare il gioco d’azzardo.
Infatti questa è una delle dipendenze più devastanti ed è sempre più dilagante, soprattutto tra i giovani. Ha una forte attinenza con la tossicodipendenza. Per cui il giocatore d’azzardo patologico mostra una crescente perdita di controllo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nell’apparente tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche.
E’ fin troppo evidente l’allegoria che si nasconde dietro l’opera “Bersaglio”.
Due sigarette prendono le sembianze di un fucile a doppia canna. La sola visione vorrebbe evocare scenari di morte e distruzione di massa.
L’artista stesso, per contrappasso, compie un atto di distruzione-creazione, riducendo in frantumi le sigarette necessarie alla realizzazione dell’opera. Infatti l’interno delle due canne è pieno di tabacco vero, ricavato da moltissime sigarette distrutte, donate da amici fumatori. La sigaretta/fucile racchiude, svela e spara un allarme di dolore.